25 Luglio 2021

Sicurezza partecipata: consigli utili per ridurre il rischio dei furti (Parte 1)

Quando i furti sono di tipo organizzato, i ladri hanno bisogno di reperire informazioni. Pertanto, il modo più efficace per contrastare questa azione, è quello di limitare il più possibile la circolazione anche indiretta di queste informazioni

I vicini di casa

Dobbiamo intessere un rapporto con i nostri vicini, in modo di avvalersi della loro complicità, ed offrirla a nostra volta. In caso di assenza prolungata, informiamo solo quelli più fidati concordando con loro i semplici controlli da fare.

Uscendo di casa

Anche se usciamo per un lasso di tempo breve, lasciamo almeno una luce accesa visibile dalla strada oppure, anche una fonte musicale.  È anche possibile acquistare con poca spesa, un dispositivo a tempo, che permetta di programmare accensioni e spegnimenti.

Questa abitudine, si rivela molto utile come prevenzione dei furti occasionali. Non lasciamo biglietti che segnalano l’assenza di persone in casa del tipo: “Torno subito – non ci sono consegnare il pacco a…” ed evitiamo di riferire ai quattro venti che ce ne andremo per qualche giorno. In occasione di cerimonie che all’interno della ristretta comunità, prevedono la nostra assenza, mettiamoci d’accordo con un vicino che sorvegli la nostra casa.

Andiamo in vacanza

Oltre ad accertarci di aver chiuso bene porte e finestre, informiamo almeno un vicino fidato del modo per potersi mettere in contatto con noi ed avvisiamolo se durante la nostra assenza, ci saranno dei movimenti, come ad esempio un figlio che torna prima di noi o qualcuno che viene a bagnare le piante. Offriamoci di fare altrettanto in sua assenza.

Quando i vicini vanno in vacanza

Dobbiamo offrici di sorvegliare la loro abitazione e di fare alcune piccole azioni tipo:

  1. ritirare la posta dalla cassetta;
  2. tenere sgombra la loro entrata;
  3. prendere nota di persone e veicoli sospetti che dovessero passare più volte e parcheggiare senza apparente motivo nelle vicinanze della loro abitazione;
  4. se notiamo qualcosa che ci porta a pensare che qualcuno stia entrando in casa del nostro vicino, chiamiamo le FF.OO e poi gli altri vicini; non sveliamo a terzi quando i nostri vicini sono partiti o quando torneranno. E’ possibile rispondere a questa domanda, rimanendo sul vago.

Rientrando a casa

Se ci accorgiamo che la porta o la serratura è stata manomessa ed abbiamo l’impressione che in casa possa esserci ancora qualcuno, NON entriamo in casa, ma chiamiamo immediatamente la Polizia. Nello stesso tempo, evitando di farci vedere rimanendo a distanza di sicurezza. Il nostro compito sarà quello di prendere nota delle caratteristiche dell’intruso, dell’eventuale auto e numero di targa della stessa, passando tutte le informazioni alla Polizia.

Se invece sbadatamente siamo oramai entrati in casa e ci rendiamo conto di aver avuto una visita, non tocchiamo niente e chiamiamo la Polizia. Potrebbe accadere, soprattutto quando le notizie che abbiamo fornito sono dettagliate, che la Polizia tardi a arrivare. Potrebbe capitare che proprio grazie alle informazioni che abbiamo dato, la Polizia si stia organizzando per rintracciare i ladri ed arrestarli… Per la Polizia, la priorità infatti è proprio quella di ricercare gli autori del furto e non quella di verbalizzare il furto, azione che può essere fatta anche successivamente.

Se troviamo il ladro in casa

Evitiamo di affrontarlo in quanto non sappiamo chi abbiamo davanti. I ladri professionisti operano con molta sicurezza, ma quelli improvvisati, spesso agiscono istintivamente e se hanno a disposizione armi o semplicemente qualche attrezzo, pur di guadagnarsi la libertà, potrebbero utilizzarlo contro di noi. Se aggiungiamo l’incognita che potrebbero essere anche alterati dall’assunzione di qualche sostanza, è facile comprendere quanto potenzialmente potrebbe essere pericolosa questa situazione.

Se preventivamente abbiamo adottato lo strattagemma di mettere le cose di valore in punti differenti della casa, quando e se, il ladro ci mette alle strette, possiamo tentare di portarlo solo in uno di questi posti, salvando magari gli altri oggetti. Quindi in questa malaugurata ipotesi, cerchiamo di essere collaborativi senza innervosirli oltremodo. Facciamoci vedere arrendevoli facendoli sentire padroni della situazione.

Se per caso in casa deteniamo un’arma, evitiamo di avvicinarci ad essa. In condizione di elevato stress emotivo, potremmo perdere il controllo delle nostre azioni. Chi decide di fare un furto è consapevole e pronto ad affrontare queste possibili situazioni, mentre noi non siamo preparati. Cercare di prendere un’arma potrebbe trasformare un “semplice” furto in un’aggressione dai tragici risvolti sia nel caso in cui essa venga utilizzata contro il malfattore, sia nel caso in cui quest’ultimo impossessatosene, la utilizzi contro di noi.